martedì 15 luglio 2008

I conti non tornano...

 
Da  il Cittadno :
"Dalla stazione di Lodi partirà entro giugno 2009 un treno ogni 15 minuti per raggiungere Milano Rogoredo e da qui inserirsi sulla rete della metropolitana leggera diretta ai gangli della urbana (verso Lambrate e Porta Romana)."
 
Treno ogni 15 min... hmmmm
Ne saremmo tutti BEN LIETI!!! YEPY!!!
 
Sarà, ma ovunque leggiamo i piani ufficiali indicavano un treno ogni 30 minuti..
 
Sarà che magicamente si siano accordi che il sud Milano è cambiato, ringiovanito ed ha bisogno di servizi?
Che c'è bacino d'utenza?
Che, ad oggi, il nodo melegnanese è intatsato e una infrastuttura fino a LODI con frequenza di 15 minuti è quasi obbligatoria (almeno negli orari di punta)?
 
Crediamo però che l'informazione non sia esatta... i 15 miunti sarann per treni del passante a Rogoredo, non da o verso Lodi, comprendendo tutte le linee S attive che arriveranno in detta stazione
 
Gradiremmo comunque approfondire e incalzare i "dichiaranti" su queste affermazioni, se pur da verificare, anche perchè le dichiarazioni non fanno fede ed i documenti si!
 
 
Attendiamo i fatti e, purtroppo, ci fidiamo poco delle dichiarazioni...
 

lunedì 7 luglio 2008

trasporto pubblico


Moretti (Fs) annuncia tagli ai treni locali. Ae lo aveva anticipato a marzo 2008

Articoli / POLITICA NAZIONALE
Inviato da Pietro 06 Giu 2008 - 14:13



Il futuro dei treni regionali è a rischio. Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, lo ha ribadito oggi in un'intervista al Resto del Carlino. Altreconomia lo aveva anticipato con un'inchiesta del marzo 2008, "Binario a senso unico" [1].

"Le logiche di mercato -scrivevamo- stanno affossando il trasporto locale su rotaia". "Noi -ha spiegato Moretti- non possiamo continuare a fornire servizi che non ci vengono pagati, pena il fallimento delle Ferrovie. Solo le istituzioni centrali o periferiche possono stipulare dei contratti di servizio pagando la differenza fra costi e ricavi, avendo da parte nostra la massima trasparenza ed efficienza".

La conclusione a cui è giunta Altreconomia al termine dell'inchiesta è che i treni dei pendolari non sono una priorità per nessuno, né per lo Stato né per le Regioni né -tanto meno- per Trenitalia.

I pendolari sono "fuori mercato". 


Intanto il nuovo orario estivo, in vigore dal 15 giugno, penalizza anche gli Intercity e gli Eurostar che non rendono abbastanza: "In perdita -scrivevamo a marzo-, oltre ai treni regionali ci sono molti treni a lunga e media percorrenza. Alle Fs risultano solo un centinaio di corse in attivo, 200 circa che grossomodo coprono i costi e una larga schiera di corse -350/400- che sono 'sbilanciate'. Almeno cinquanta hanno perdite pesanti".   

Moretti ha anche aggiunto che le Fs sono "state costrette ad abbattere una parte importante del capitale" della controllata Trenitalia, passato da 2,56 a 1,03 miliardi di euro. Ne abbiamo scritto a maggio: "Su Trenitalia l'ombra di Alitalia". La mancata ricapitalizzazione di Trenitalia, prevista nel Piano industriale 2007-2012 delle Fs, mai approvato dal Governo, rende l'azienda molto più vulnerabile di fronte al rischio di un fallimento.

Siamo al capolinea di un servizio pubblico.    

 

Fonte: AltraEconomia