mercoledì 17 dicembre 2008

Innaugurazione TAV

Prendiamo in prestito un articolo dell'Associazione Pendolari Piacenza :

Inaugurazione della TAV Milano-Bologna: Diario di una messinscena  (14/12/2008)

(Appena possibile renderemo disponibili i filmati e le immagini citati nel documento)

Milano 13 Dicembre 2008 - Noi "c'eravamo" e abbiamo visto quello che molti media non hanno raccontato.

L'andata
Ecco il resoconto di una giornata che resterà nella memoria di molti pendolari. Partenza ore 12.10 dalla stazione di Piacenza, destinazione Milano centrale, sede dell'inaugurazione della tratta ad alta velocità Milano - Bologna. L'unico treno veloce per Milano in quella fascia oraria è l'Intercity plus 558 che però ha molti minuti di ritardo. Approfittiamo dell'Intercity plus 580 delle 11.08 che sta viaggiando con oltre un'ora di ritardo. Saliamo in piedi in prima classe sul treno stracarico di viaggiatori. Appena saputo che facciamo parte di un associazione pendolari, alcuni viaggiatori seduti in uno scompartimento ci raccontano la loro disavventura, proprio il giorno dell'inaugurazione dell'alta velocità, con la preghiera di riportare al signor Moretti, amministratore delegato delle ferrovie dello Stato, le loro lamentele. Sarà un compito arduo, ma stiamo ad ascoltare. Sono partiti da villa San Giovanni (sullo stretto di Messina) con un treno che ha deciso di fermarsi per guasto poco dopo la stazione di Bologna. Le ferrovie hanno pensato bene di spostare il treno nella successiva stazione di Castelfranco, il treno viene però messo su un marciapiede diverso da quello in cui sosta l'Intercity che li dovrà portare a Milano. Così una fiumana di persone molte delle quali anziane coi bagagli caricati dai figli o nipoti che li avevano accompagnati alla stazione, e che sarebbero stati scaricati da altrettanti figli o nipoti che li avrebbero raccolti alla stazione di arrivo, si trovano a dover fare i conti - da soli - con un cambio di treno e relativo trasbordo da un marciapiede all'altro. Un'autentica odissea come ci hanno confermato moltissimi dei presenti. Tra questi anche due ferrovieri, per loro fortuna in pensione, e quindi autorizzati a dire tutto quello che pensano di queste ferrovie così tanto malate. Dicono di aver fatto presente ai colleghi in servizio che i due treni sarebbero dovuti essere sullo stesso marciapiede per evitare gli enormi disagi ai viaggiatori. Ci dicono con amarezza che le ferrovie nel corso degli anni sono state smantellate da persone prive di scrupoli che puntavano più all'interesse personale che non al bene della società. Una buona responsabilità, dicono ce l'hanno anche i sindacati, troppo spesso colpevoli di scambi di favori con la classe dirigente, guarda caso spesso costituita da ex sindacalisti.

L'arrivo a Milano
Con un viaggio a singhiozzo a una velocità deprimente arriviamo finalmente a Milano centrale con tantissime persone che scendono dal treno inveendo contro le ferrovie e i loro amministratori (vedi filmato). Quelli che erano sul treno partito da villa San Giovanni hanno accumulato quasi 2h di ritardo e molti di loro hanno perso le coincidenze per altre destinazioni. Gli toccherà aspettare diverse ore o prendere, a loro spese, treni di categoria superiore.
A pochi metri di distanza da noi, al binario 14, è ben visibile l'impalcatura creata per l'inaugurazione dell'alta velocità Milano-Bologna. È ancora presto però e al momento non esistono né transenne, né polizia che controlla. Possiamo filmare senza problemi una flotta di persone che tira a lucido quella parte di stazione e raccoglie le cartacce dai binari. Mai visto nulla di simile.
Ci rechiamo verso la piazza antistante la stazione per cercare i colleghi pendolari venuti a manifestare contro l'alta velocità. È ancora presto e non troviamo nessuno così, restando nella parte coperta della stazione, ci soffermiamo di fronte al palco su cui tra alcune ore suonerà una prestigiosa orchestra. Di fronte al palco un ricco buffet accoglierà eminenti personaggi politici, ospiti dell'inaugurazione della TAV. Mentre osserviamo il tutto ci accorgiamo che intorno a noi i tecnici della sicurezza FS stanno predisponendo una serie di transenne. Nostro malgrado rimaniamo recintati all'interno di quell'area d'onore con schiere di poliziotti, carabinieri e guardie di sicurezza di RFI e FS che sbarrano tutti gli accessi. La cosa è davvero paradossale, noi manifestanti con gli striscioni nella borsa siamo finiti al centro della manifestazione d'onore, e nessuno che ci dice nulla. Stiamo al gioco e vediamo fin dove riusciremo ad arrivare.
Imbracciamo la telecamera e da reporter improvvisati cominciamo a filmare e a documentare l'evento dall'interno. Scambiamo qualche battuta con i primi e pochi presenti, tutta gente in un modo o nell'altro legata alle ferrovie. Qualcuno con ironia ci fa notare che l'orologio della stele in piazza duca d'Aosta. Era stato messo a testimonianza di evento straordinario (come si fece per il cambio di millennio) più di un anno fa per segnare quanti giorni, ore, minuti e secondi mancavano all'entrata in vigore della TAV MI-BO. Invece ha terminato il suo conteggio con un giorno di anticipo perché si erano dimenticati che il 2008 è un anno bisestile e ha un giorno in più. Una volta tanto le ferrovie sono in anticipo, ma, pur non volutamente, barando. Comunque in un questo caso l'anticipo e il ritardo si equivalgono a dimostrare l'incapacità di far funzionare correttamente anche un semplice orologio elettronico.

I vip
Il primo vip ad arrivare è l'ingegner Moretti che con passo veloce si dirige verso il buffet, non tanto per mangiare, quanto per attirare, con quella corsetta improvvisata, l'attenzione dei numerosi fotografi e giornalisti che in un attimo lo circondano e cominciano a fargli domande. Noi siamo a un paio di metri e da bravi reporter ci mescoliamo ai giornalisti. Poco dopo però una giornalista riconosce il nostro presidente Fittavoli e comincia a fargli qualche domanda. Ben presto molti fotografi e cineoperatori lo circondano e il buon Fittavolini, rosicchiando poco alla volta notorietà a Moretti che diceva frasi di circostanza, riesce nell'eccezionale impresa di raccontare i disagi che quest'alta velocità porterà ai pendolari in pieno territorio nemico, a meno di 3 m dall'amministratore delegato che tanto intento a sparar sentenze, non si accorge nemmeno della nostra scomoda presenza (vedi filmato).
Subito dopo con ospiti e giornalisti si parte per la visita alla stazione recentemente ristrutturata, si tratta di scendere una scala mobile che porta al piano inferiore, ma poco dopo che Moretti è salito la scala s'inceppa e si blocca. È in discesa e per nulla stracarica di gente, ma il buon Moretti, che deve difendere l'azienda sempre e comunque, ha il coraggio di affermare che è colpa dei giornalisti che si sono ammassati sulla scala. Il vero manager sa sempre dare la colpa a qualcun altro. Moretti non sai che le scale mobili in una stazione dovrebbero essere progettate proprio per sopportare il peso di tantissime persone e altrettanti bagagli? Immediatamente viene chiamata l'assistenza (le vecchie scale mobili quando si rompevano solitamente restavano bloccate per giorni), ma è comunque troppo tardi, l'atletico Moretti è già risalito a piedi (vedi filmato) con un sorriso a denti stretti dovendo ingoiare la prima figuraccia.
Dopo un po' cominciano ad arrivare i personaggi della politica. Inizia con l'ex ministro Bersani a cui chiediamo cosa ne pensi del fatto che, proprio il giorno dell'inaugurazione della TAV, Comune e Provincia di Piacenza abbiano mandato una diffida alle ferrovie per non aver rispettato gli accordi presi sul servizio pendolari. La risposta non ci è chiara (vedi filmato). Arriva anche l'assessore ai trasporti della regione Lombardia Cattaneo a cui chiediamo se si unirà alla protesta delle amministrazioni piacentine dato che la tratta PC-MI è quasi tutta lombarda. Precisa subito che Piacenza non è in Lombardia e quindi a questo ci deve pensare la regione Emilia Romagna, ribadisce però che il nostro assessore Peri ha fatto un buon lavoro (vedi filmato). Quindi su Cattaneo non possiamo contare. Arrivano poi Lunardi, la Moratti e Gianni Letta in rappresentanza del governo, e anche l'ex ministro Castelli che propaganda i tanti nuovi treni per i pendolari che il governo si appresta ad acquistare. Gli facciamo notare che i pendolari si lamentano perché i nuovi treni sono sempre guasti e malfunzionamenti. Castelli ci risponde dapprima che ci vorrebbe un po' più di civiltà da parte dei pendolari, come se i guasti fossero causati da noi, poi che comunque i treni non li costruisce lui. (Vedi filmato). E' vero, ma il governo come acquirente che paga con soldi pubblici avrebbe il dovere di verificarne l'affidabilità e le caratteristiche.
Veniamo a sapere che il Presidente della Repubblica, Napolitano, ha declinato l'invito. Un altro sonoro schiaffo all'Ing. Moretti e a queste ferrovie. Reggi e Boiardi non sono i soli ad averglielo dato.
Nel frattempo beneficiamo del ricco buffet offerto dalle ferrovie e visti i bocconi amari che in trent'anni di pendolarismo questi signori ci hanno fatto ingoiare, tentiamo di rifarci assaggiando ogni ben di dio presente sulla lunga tavola. L'impressione è comunque gradevole, siamo circondati da persone strane, molte delle quali sembrano di plastica, si complimentano vicendevolmente per il grande risultato ottenuto. Se lo dicono tra loro. Poi un'enorme quantità di divise, un bel sottofondo di musica sinfonica e tanti camerieri che girano coi vassoi pieni offrendo dolciumi a tutti. Ci ricordano tanto quelle feste in pompa magna stile Germania anni '40, così lontane dalla realtà di milioni di cittadini, dove, nonostante un sistema allo sfascio, si preferiva illudersi con presunti successi rinchiudendosi in una gabbia dorata.
Nel frattempo siamo ancora dentro, con i nostri cartelli di protesta rigorosamente chiusi nella borsa. Al loro posto avremmo potuto portare ben altro, nessuno ci ha perquisito, nessuno ci ha fatto una domanda.

La contromanifestazione
Nel frattempo è iniziata la contromanifestazione con tante persone, cartelli e slogan, chiaramente udibili anche dalla nostra postazione. È giunta l'ora di portare anche lì il nostro sostegno attivo, così Fittavolini abbandona il paradiso dorato per raggiungere i manifestanti. Ci sono cordoni di polizia ovunque e ampi spazi mantenuti deserti come a fare una camera morta per meglio isolare il gruppo dei vip. Ci sono cori di protesta e soprattutto ci sono pendolari venuti da diverse parti del nord Italia, nonostante la fredda giornata di pioggia, a ribadire la loro contrarietà a un servizio privilegio per pochi che peggiorerà tutto il traffico pendolare. Scopriamo anche che per far posto a nove treni dell'alta velocità che arriveranno a Milano centrale ben 30 treni pendolari sono stati sgomberati da quella stazione.
Alle 16 ci spostiamo di fronte il binario 14, riusciamo a ritornare tra i vip (potremmo andare a lavorare alle Iene), sempre senza essere perquisiti. Il corteo dei manifestanti inneggianti cori viene tenuto indietro dalla polizia (vedi filmato). Non ci sono incidenti.

La partenza del treno AV
Nei tabelloni di stazione, (vedi foto), tutti i ritardi sono stati annullati. Non bisogna far sapere ai politici e ai giornalisti che dovranno fare i reportage del treno che la stazione di Milano centrale è paralizzata per questa pantomima. Anche gli annunci all'altoparlante sono interrotti per tutto il tempo della manifestazione, non è bello che le voci automatiche informino sul reale stato dei ritardi. Così anche i normali viaggiatori che necessitano di informazioni non le ricevano e come non bastasse per uscire dalla stazione o per raggiungere il proprio treno sono costretti a lunghissimi percorsi per non intralciare il corridoio dei vip che devono accedere al supertreno AV. En passant notiamo che è stato messo un nuovo cartellone luminoso per informare sugli orari dei treni, i caratteri sono però più piccoli e risultano essere molto meno visibili e leggibili di quelli attuali con scritte bianche su sfondo nero. Sono pessimi, un altro segno di come le FS progettano o appaltano i lavori. Alle 16.19 il treno alta velocità col suo carico di personalità e giornalisti accreditati parte con 1 minuto di anticipo sulla tabella di marcia. Si sa, fare una figuraccia e non arrivare a Bologna nei 65 minuti previsti, con la linea completamente sgombra, tutti i semafori verdi, e tutti gli altri treni fermati per far uscire l'ETR 600 da Milano, sarebbe uno smacco, quindi la partenza anticipata anche di un solo minuto può aiutare.
Dopo la partenza del treno un piccolo carrellino, come quello dei gelatai di un tempo, viene rimosso dal marciapiede del binario 14 (vedi foto). Si tratta dell'ufficietto mobile dell'assistenza alla clientela, messo lì per l'occasione per dare informazioni ai viaggiatori che dovevano prendere il treno ad alta velocità. Avete mai visto un ufficio del genere in una stazione, magari sovraffollata con tanta gente che ha bisogno di spiegazioni? Eppure anche questo fa parte della messinscena. Non è finita qui, la cosa più grave deve ancora accadere. I ferrovieri della sorveglianza RFI, ignari della nostra identità, ci informano che sul binario di fianco al supertreno ve n'è un altro identico (vedi foto), occultato alla vista del pubblico perché messo in fondo alla stazione, che partirà poco dopo e che sarà il treno di scorta al treno con gli ospiti, pronto ad imbarcarli in caso di inconvenienti e guasti. Pensate un po' a quanto ci costa tutta questa sceneggiata.

Il ritorno a Piacenza
Alle 17, soddisfatti per l'ottimo lavoro svolto e per aver gabbato questi signori ci imbarchiamo sul treno Eurostarcity per Pescara che dovrebbe partire alle 17.10 e riportarci a Piacenza, senza fermate intermedie dopo 41 minuti. È un Intercity camuffato e dovrebbe rappresentare la classe immediatamente sottostante i treni Eurostar. Appena seduti non possiamo che constatare gli innumerevoli difetti. Si va dallo spreco energetico nell'illuminazione, schermata da grossi pannelli metallici che obbligano ad utilizzare senza motivo potenze luminose più elevate per compensare l'effetto oscurante dei pannelli. Gli spazi per i bagagli sono alti e poco accessibili, tanto che eventuali chiavi, portafogli o oggetti usciti dalle tasche dei vestiti rimarranno per sempre adagiati su quei ripiani che nascondono gli oggetti alla vista dei viaggiatori. Come non menzionare poi il soffione d'aria che sgorga dalle feritoie poste di fianco ai finestrini e che colpisce senza pietà il collo e le orecchie di quel 50% di viaggiatori che hanno la fortuna di sedersi di fianco al finestrino. Altro esempio di come in FS non si sappia ne progettare ne collaudare le carrozze viaggiatori.
Intanto alle 17.10 il nostro costoso treno di partire non ne vuol proprio sapere. Dopo 20 minuti siamo ancora lì fermi in centrale e nessun annuncio ci ha informato del motivo del ritardo, è impossibile trovare un ferroviere, figuriamoci l'ufficietto informazioni portatile in grado di darci qualche spiegazione. Il treno parte con 25 minuti di ritardo, ma dopo i primi 100 m si blocca fuori dalla stazione e non c'è più verso di farlo ripartire. Stiamo fermi un altro quarto d'ora e nessuno dice nulla sulle ragioni dell'arresto. Vuoi vedere che sta già ritornando l'ETR da Bologna? Dopo un viaggio alla velocità media di 100 km/h, con un treno che di chilometri all'ora potrebbe farne 200, arriviamo a Piacenza e constatiamo finalmente sul tabellone, che i ritardi su tutti i treni della linea sono tutt'altro che nulli (vedi foto).

Veniamo informati telefonicamente da un nostro agente a l'Havana, che alla fine il treno AV super raccomandato non è nemmeno riuscito ad arrivare puntuale a Bologna. Due sono i minuti di ritardo, che sommati al minuto rubato con la partenza anticipata da Milano, fanno 3 minuti in più di percorrenza su 65, ovvero quasi il 5% più del dovuto. Non è certo la stessa entità dei ritardi dei treni pendolari, ma considerato che si tratta del viaggio inaugurale, provato per mesi e per il quale si è bloccato mezza Italia ferroviaria, tutto lascia sperare che anche a questa alta velocità toccheranno i disastrosi effetti di una gestione penosa.

La morale
Si conclude una lunga giornata che ha dimostrato, se ce ne fosse bisogno, che il mondo FS è semplicemente costruito a immagine e somiglianza di coloro che lo amministrano. Un mondo finto del tutto artificioso, creato per illudere i politici che lo finanziano, della magnificenza e delle capacità di chi lo amministra.
Tutto questo ci sembra un insulto al popolo italiano, in particolare al grande popolo di viaggiatori pendolari che quotidianamente viene mutilato dei servizi essenziali a beneficio di privilegi per pochi.

giovedì 11 dicembre 2008

Informativa su Bouns...

Egregia direzione Trasporti,
desideravo capire come mai questo mese di dicembre non mi è stato riconosciuto il bonus che invece avevamo diritto ad avere.
La mia direttrice è la Piacenza-Codogno Milano.
Questa informazione l'ho avuta consultando il vostro sito.

Siamo sempre alle solite.

Si viaggia ormai in emergenza continua, il ritardo sia al mattino che alla sera non fà quasi più notizia e questa cosa è terribile, le  carrozze sono lerce, a volte senza impianto di aria calda che funziona, questa mattina poi per cause a noi sconosciute eravamo stipati peggio che le sardine perchè c'era una carrozza al buio (fuori servizio) e Trenitalia cosa fà??

Invece che riconoscerci la sua perenne inadem pienza, non ci permette di avere ricosciuto neppure il Bonus (cosa che in altre regioni invece hanno: vedi la liguria).

Cordiali saluti.

Giusi Messina

Addetta Stampa

Comitato Pendolari di San Zenone al Lambro

venerdì 21 novembre 2008

Clima: auto e camion i piu' dannosi

Clima: auto e camion i piu' dannosi
I treni creano meno danni di tutti i mezzi di trasporto
 
(ANSA) - ROMA, 21 NOV - Il nostro pianeta e' come un malato cui sale costantemente la febbre, per la quale le emissioni di auto e camion risultano le piu' dannose. Le navi hanno un effetto 'congelante' sulle temperature,mentre le scie di condensazione degli aerei hanno un impatto forte sul riscaldamento. Lo rivela uno studio del Centro internazionale ricerca su clima e ambiente. Maglia nera ad autocarri e auto:l'innalzamento della temperatura da loro prodotto e' 7 volte piu' alto di quello generato da tutti gli aerei.
 
 
Molto interessante che quando qualcuno cerca anche una minima "contro-tendenza" usando i treni, con i problemi che questo comporta, non sia praticamente ascoltato per migliorare un po' il problema del traffico o dell'inquinamento nel suo piccolo...
 
Infatti si preferisce la strada dell'ecopass piuttosto a quella di linee suburbane più performanti.
 
Chi vuole intendere intenda....
;)

martedì 28 ottobre 2008

abbiamo scoperto perchè a Lodi non arriverà mai la S12 - un errore gravissimo nella progettazione TAV - ma la regione dov'era ? e le province ?

Pubblichiamo la mail che abbiamo inviato ai responsabili di uno scempio moderno!
Le "Motivazioni Tecniche", peraltro mai definite, che non consentono il prolungamento di una seconda linea suburbana (S12) le abbiamo scoperte tramite un sito di un appassionato, nonchè evidentemente tecnico, che ha analizzato in maniera pubblica la questione.
Si è infatti soffermato sulla questione in questa pagina.
L'allungamento di ben 2KM di binari avrebbe consentito una frequenza maggiore tra Milano e Lodi!
Visti i disagi ed i costi di vario genere sostenuti dalla collettività, questi 2KM sono una goccia nel mare, che evidenziano la scarsa attenzione alla popolazione!
Come è evidente per una carenza di logica il nostro territorio non avrà i vantaggi che deve meritare!
Siamo di fronte all'esatto opposto della sindrome NIMBY (not in my back yard.. tradotto rozzamente, "non nel mio giardino")!
Ci chiediamo a questo punto quali pensieri hanno oscurato le menti dei nostri dirigenti se non hanno osservato un servizio fondamentale per l'intera Regione Lombardia ed in particolare la provincia di Milano!
I Trasporti!
Magari hanno pensato che con le strutture attuali e l'eco-pass Milanese avrebbero ottenuto un risultato!
Signori dirigenti / politici / sindaci etc..
Vorremmo ricordarvi che la botte piena e la moglie ubriaca è un sogno, una leggenda!
Bisogna lavorare stando attenti a ciò che si fa, anche perché prima o poi i nodi vengono al pettine.
Ed adesso siamo proprio di fronte ad uno di questi!
Siamo ancora in tempo per rimediare ad un errore madornale che nessuno, compresi i Sindaci della zona, ha mai seriamente indicato come tale!
Seguendo l'ottica della città metropolitana, tanto sventagliata dal presidente Penati, riteniamo ovvia che l'attenzione ai dettagli consente una mobilità sostenibile del territorio senza una spesa faraonica!
Signori, vi chiediamo di lavorare nei nostri interessi e colmare una falla macroscopica prima che sia troppo tardi!
Con questo vi indichiamo, in maniera evidentemente propositiva, una strada semplice e percorribile per non avere carenze infrastrutturali anche nel futuro più prossimo!
(senza nascondere però un "te lo avevo detto" che almeno un po' ci rinfranca)
To: Raffaele Cattaneo Ass. Regione Lombardia; D. Colombo RFI; V Commissione Regione Lombardia


Subject: abbiamo scoperto perchè a Lodi non arriverà mai la S12 - un errore gravissimo nella progettazione TAV - ma la regione dov'era ? e le province ? Date: Tue, 28 Oct 2008 13:09:25 +0000



ECCO LA VERITA' CHE TUTTI TACCIONO ! MA LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE ! (e ci rimettono i viaggiatori, contribuenti, votanti alle elezioni)
Nell'ultima pagina dell'allegato, c'è da rabbrividire: come si può commettere un errore del genere ? come è possibile che i tecnici delle province interessate e della regione non abbiamo rilevato questa gravissima lacuna ? e perché nessuno ha il coraggio di dirlo ?

Potete aiutare in qualche modo la nostra causa ?

Noi di San Zenone (Sordio, Salerano, Colturano, Casalmaiocco, Modignano, Vizzolo, Lodivecchio) abbiamo sopportato i disagi del cantiere TAV, i lavori sui nostri binari, la polvere, il rumore, i ritardi e le nostre campagne sono state violentate; ed ora ci vediamo "beffati" da un lavoro fatto "non a regola d'arte" e da una linea ( S12 ) che farà capolinea a Melegnano (luogo inutile, perché Melegnano non ha né i parcheggi, ne è raggiungibile, mentre noi raccogliamo tutta l'utenza del nord-lodigiano ….).

A titolo di indennizzo alla luce dell'errore di progetto,
chiediamo che la S12 arrivi a San Zenone – occorre solo un prolungamento della linea di 2 km (a compensare un errore indicibile …, degno di una denuncia alle Autorità competenti !).


giovedì 23 ottobre 2008

Punto della Situazione...

Egregio dott. Colombo,
mi chiamo Giusi Messina.

sono la referente del "Comitato pendolari di S.Zenone al Lambro".
Attualmente nella nostra fermata si stanno svolgendo dei lavori di manutenzione da parte di personale RFI.
Vorrei sottoporre alla sua attenzione alcuni punti a noi cari per vedere di trovare insieme un punto d'incontro.

-Avevamo più volte richiesto l'allungamento della banchina sul I° binario, ora "corta" e molto pericolosa perché quasi sempre si scende sui ciottoli lungo i binari ….
E' stato fatto il lavoro di sistemazione del calpestio, ma non è stato allungato (come da foto allegata).


-Dal 2005 i servizi igienici sono chiusi. Inutile dire che questo è un gravissimo problema.


- A suo tempo, quando sono stati effettuati i lavori per l'alta velocità, ci è stato requisito un parcheggio.
A TAV ultimata (un anno fa) questo parcheggio era stato riammodernato, avevano già asfaltato e fatto le strisce, mancavano solo le luci. Ci era stato promesso
che sarebbe stato consegnato nel 2008, ma non è ancora agibile.
Il numero invece di chi utilizza i treni per andare a lavoro di giorno in giorno sta crescendo sempre più.
Abbiamo 2 parcheggi attualmente stracolmi.
Abbiamo avuto la promessa dal vicesindaco di S.Zenone che sarebbe stata data l'agibilità, ma così non è stato.


-Come da foto allegata, il marciapiede sito al 2° binario è molto lungo.
Al mattino con il treno delle 7.31 che da Codogno và a MI c.le la media è di 100/130 persone ca.
In previsione dell'inverno vorremmo che fosse creata una pensilina dove poterci raccogliere nel caso di pioggia.
Attualmente esiste una piccola sala d'attesa con vetri rotti che dal 2000 ad oggi non sono mai stati sostituiti.
La piccola sala d'attesa è anche senza porta, insomma un open space (diciamo così, per colpa dei soliti
vandali).
Una pensilina risolverebbe il nostro problema.

La ringrazio della sua attenzione.
Nell'attesa di sua cortese risposta le invio i miei più sinceri saluti.

Giusi Messina
Addetta Stampa
Comitato Pendolari di S.Zenone al Lambro.




mercoledì 17 settembre 2008

Fwd: Reclamo e lavori fermi

Pubblichiamo la lettera che la nostra rappresente ha inviato.
 
 
     Egregio dott. Lina,
     in qualità di rappresentante dei pendolari di San Zenone al Lambro,
     volevo sottoporre alla sua attenzione alcuni punti "oscuri" riscontrati nella nostra fermata.
 
1)  I lavori di MANUTENZIONE, iniziati lo scorso mese di giugno, sono fermi da svariati gg.
     Allo stato attuale è stato completato solo il marciapiede posto al I° binario.
     Per il marciapiede posto al 2°binario, è stata fatta la gettata di sassolini e dopo più nulla.
     La cosa è molto pericolosa.
     Ritengo che R.F.I. debba intervenire al più presto per evitare l'insorgere di spiacevoli incidenti visto
     che ne è responsabile.
 
2)  Si chiede anche il decoro delle due sale d'attesa poste al 1° e 2° binario con la posa di panchine interne.
 
3)  Il ripristo dell'agibilità della toilette chiusa da due anni.
 
4)  La riparazione dell'obliteratrice posta nella rampa d'accesso al 2° binario.
 
5)  La sistemazione del sottopassaggio pieno d'infiltrazioni tali da essere attraversato in alcuni punti con
     l'ombrello aperto quando piove.
 
6)  Si chiede anche di fornire le tre scale di uno scorrimano in quanto lo scorso 1 settembre sono caduta
     percorrendo la rampa d'accesso al sottopassaggio.
 
7)  Si chiede anche la pulizia delle sale d'attesa, delle scale e del sottopassagio.
 
     Cordiali saluti.
 
     G.Messina
 

martedì 9 settembre 2008

invito alla lettura: "La vera priorità lombarda sono le strade"

Da un attivo utente del blog arriva questa segnalazione:
 
Invito tutti leggere questo articolo da scandalo:

http://www.miol.it/stagniweb/libri/ststrad1.gif


"La vera priorità lombarda sono le strade"
Grazie. Non nutrivamo dubbi in proposito, ma fa piacere leggerlo così chiaro.

"La situazione attuale è sconfortante"
Di questo siamo convintissimi anche noi.
 
 

martedì 15 luglio 2008

I conti non tornano...

 
Da  il Cittadno :
"Dalla stazione di Lodi partirà entro giugno 2009 un treno ogni 15 minuti per raggiungere Milano Rogoredo e da qui inserirsi sulla rete della metropolitana leggera diretta ai gangli della urbana (verso Lambrate e Porta Romana)."
 
Treno ogni 15 min... hmmmm
Ne saremmo tutti BEN LIETI!!! YEPY!!!
 
Sarà, ma ovunque leggiamo i piani ufficiali indicavano un treno ogni 30 minuti..
 
Sarà che magicamente si siano accordi che il sud Milano è cambiato, ringiovanito ed ha bisogno di servizi?
Che c'è bacino d'utenza?
Che, ad oggi, il nodo melegnanese è intatsato e una infrastuttura fino a LODI con frequenza di 15 minuti è quasi obbligatoria (almeno negli orari di punta)?
 
Crediamo però che l'informazione non sia esatta... i 15 miunti sarann per treni del passante a Rogoredo, non da o verso Lodi, comprendendo tutte le linee S attive che arriveranno in detta stazione
 
Gradiremmo comunque approfondire e incalzare i "dichiaranti" su queste affermazioni, se pur da verificare, anche perchè le dichiarazioni non fanno fede ed i documenti si!
 
 
Attendiamo i fatti e, purtroppo, ci fidiamo poco delle dichiarazioni...
 

lunedì 7 luglio 2008

trasporto pubblico


Moretti (Fs) annuncia tagli ai treni locali. Ae lo aveva anticipato a marzo 2008

Articoli / POLITICA NAZIONALE
Inviato da Pietro 06 Giu 2008 - 14:13



Il futuro dei treni regionali è a rischio. Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, lo ha ribadito oggi in un'intervista al Resto del Carlino. Altreconomia lo aveva anticipato con un'inchiesta del marzo 2008, "Binario a senso unico" [1].

"Le logiche di mercato -scrivevamo- stanno affossando il trasporto locale su rotaia". "Noi -ha spiegato Moretti- non possiamo continuare a fornire servizi che non ci vengono pagati, pena il fallimento delle Ferrovie. Solo le istituzioni centrali o periferiche possono stipulare dei contratti di servizio pagando la differenza fra costi e ricavi, avendo da parte nostra la massima trasparenza ed efficienza".

La conclusione a cui è giunta Altreconomia al termine dell'inchiesta è che i treni dei pendolari non sono una priorità per nessuno, né per lo Stato né per le Regioni né -tanto meno- per Trenitalia.

I pendolari sono "fuori mercato". 


Intanto il nuovo orario estivo, in vigore dal 15 giugno, penalizza anche gli Intercity e gli Eurostar che non rendono abbastanza: "In perdita -scrivevamo a marzo-, oltre ai treni regionali ci sono molti treni a lunga e media percorrenza. Alle Fs risultano solo un centinaio di corse in attivo, 200 circa che grossomodo coprono i costi e una larga schiera di corse -350/400- che sono 'sbilanciate'. Almeno cinquanta hanno perdite pesanti".   

Moretti ha anche aggiunto che le Fs sono "state costrette ad abbattere una parte importante del capitale" della controllata Trenitalia, passato da 2,56 a 1,03 miliardi di euro. Ne abbiamo scritto a maggio: "Su Trenitalia l'ombra di Alitalia". La mancata ricapitalizzazione di Trenitalia, prevista nel Piano industriale 2007-2012 delle Fs, mai approvato dal Governo, rende l'azienda molto più vulnerabile di fronte al rischio di un fallimento.

Siamo al capolinea di un servizio pubblico.    

 

Fonte: AltraEconomia



venerdì 6 giugno 2008

Ancora un guasto, pendolari in rivolta : Fonte "Il Cittadino"

Quindici i treni che si sono accodati al convoglio: alla fine i viaggiatori hanno occupato i binari della stazione per protesta 

Ancora un guasto, pendolari in rivolta  
Il treno 2283 per Parma si ferma a Tavazzano, due ore di attesa 
 
 
 
 
 
 
 
 
Treni bloccati per due ore sui binari fra Lodi e Milano. I pendolari lodigiani hanno vissuto ieri l'ennesima giornata da incubo, un'odissea prima di arrivare a casa dopo il lavoro. Alle 18 infatti si è fermato, per un guasto al locomotore, il treno partito da Milano e diretto a Parma, identificato con il numero 2283, alle porte della stazione di Lodi. E in un attimo è scoppiato il caos: a quel punto infatti è rimasto libero un solo binario e per tutti i convogli in arrivo, da nord e da sud, si è creato una sorta di senso unico alternato. «Siamo fermi da mezz'ora e nessuno ci dice quando potremo ripartire - si lamentava alle 19.15 Fabio B., fermo alla stazione di Tavazzano -. C'è tantissima gente in piedi e solo adesso hanno aperto le portiere per farci uscire».Lo stesso problema si era verificato solo tre giorni fa, ancora per un treno fermo sui binari. Così ieri, fra i pendolari in attesa alla stazione di Lodi, è scoppiata una piccola rivolta: qualcuno addirittura sceso sui binari per protestare. Gli agenti della polizia ferroviaria hanno dovuto faticare non poco per tenere a bada le persone inferocite. «Siamo alle solite, è una cosa vergognosa - rincara la dose Luca Ravizza, esponente del comitato pendolari di Lodi -. Continuiamo a sentire promesse e rassicurazioni, ma il servizio è abbandonato a se stesso». Il suo treno è partito in orario, alle 17.50 da Melegnano, e tutto è filato liscio fino a Tavazzano. Ma subito dopo quella stazione si è fermato e, per circa quaranta minuti, non si è più mosso di un centimetro. «Non si può andare avanti così - aggiunge Alfredo Ferrari, ex vice sindaco di Castiglione, riferendosi ai due guasti in tre giorni -. Noi siamo fermi da venti minuti in mezzo ai campi, nei pressi di Sordio, e non sappiamo quanto tempo dovremo stare ancora qui. Mi chiedo chi si occupa delle manutenzioni e se c'è qualcuno che controlla, visti i continui guasti».Solo alle 19.45 le Ferrovie sono riuscite a rimuovere il treno, trascinandolo con un secondo locomotore sul quarto binario della stazione di Lodi. Così la circolazione è stata riaperta, anche se la situazione non è tornata subito alla normalità. A conti fatti, sono rimasti coinvolti 15 treni, sia di pendolari che a lunga percorrenza, in pratica tutti quelli partiti da Milano dopo le 18 e quelli in arrivo dalla direzione opposta, che si sono trovati incolonnati uno dietro l'altro e hanno accumulato ritardi che variavano da venti minuti a più di un'ora. «Si è verificato un guasto al locomotore - fanno sapere dalle Ferrovie dello Stato - e il treno per Parma è rimasto bloccato sui binari». Solo due giorni prima, il tre giugno scorso, si era verificato un fatto simile. A bloccarsi era stato in quel caso il treno partito alle 17.05 da Milano e diretto a Livorno. I pendolari lodigiani, a questo punto, si preparano a un'estate che si preannuncia molto calda.Davide Cagnola
 

martedì 27 maggio 2008

Dal giorno 28 maggio p.v. inizieranno i lavori di rinnovo del piano di calpestio dei marciapiedi.

Inseriamo in calce la risposta di RFI riguardo le nostre segnalazoni.
Anche se, curiosamente, presenta la contestabile e quantomeno comica informazione del ripristino in 24 ore si evince che, come da mail, il 28 maggio p.v. inizieranno i lavori di "ristrutturazione".
Una mera consolazione per tutti noi..
Come narra la voce delle "fiabe sonore" però ci tocca scrivere ..
"Aspettate e un'altra ne avrete"
 
 
 
Gentile Signora Messina,
si fa seguito ai suoi reclami per comunicare che i nostri addetti alla manutenzione software stanno lavorando per individuare e risolvere il problema di diffusione sonora da Lei segnalato nella fermata di San Zenone, in quanto il sistema non rileva nè segnala anomalia alcuna.
Nel contempo si conferma che è stato ordinato ai Dirigenti Movimento della Stazione di Tavazzano di diffondere gli annunci vocalmente.
Per quanto riguarda il decoro, la fermata, purtroppo è soggetta a frequenti  incursioni da parte di "clienti" che diversamente da Lei hanno ben altra considerazione del servizio pubblico, causando disagi sia ai viaggiatori che alla nostra Società: ogni qualvolta si interviene per ripristinare un danno, nel giro di 24 ore, viene nuovamente ripetuto.
Situazioni simili si verificano nel corso dell'anno in tutte le Stazioni e Fermate del Compartimento di Milano: trattandosi di danni ingenti non risolvibili con semplici interventi in manutenzione ordinaria, e richiedendo un notevole investimento finanziario, i lavori di ristrutturazione vengono inseriti da Rete Ferroviaria Italiana in una lista di programmazione  quindi, assoggettati ad un ordine di priorità rispetto a tutti gli interventi in manutenzione straordinaria individuati per il Compartimento.
Comunque dal giorno 28 maggio p.v. inizieranno i lavori di rinnovo del piano di calpestio dei marciapiedi e, al termine, verranno ripristinati sala d'attesa e sottopassaggio.
Distinti saluti
Il presente reclamo e'stato gestito da:
Direzione Comp. Movimento Milano

mercoledì 21 maggio 2008

Muro di Gomma!!

Vi sottoponiamo al giudizio questo scambio di mail...
 
Mail Di richiesta:

Egregio dott.Lina,
probabilmente nella mia precedente mail mi sono espressa in maniera poco chiara.
Nel senso che, gli annunci vocali a S.Zenone al Lambro ci sono.
La questione è una sola.
La prima parte del messaggio che dice "FERMATA DI S.ZENONE AL LAMBRO" si sente forte
e chiara, la seconda parte no.
Il volume è basso per cui non si sente nulla a meno che non ci si trovi in prossimità dell'altoparlante.
Visto e considerato che siamo diverse decine di persone che al mattino prendiamo il treno,
dislocati per ovvi motivi lungo tutto il marciapiede, chi si trova distante dal'altoparlante,
sente solo la prima parte del messaggio.
Un tempo invece il messaggio era completo e udibile anche da chi si trovava lungo tutto il
marciapiede.
Credo sia solo un problema di volume.
Spero questa volta di essermi spiegata correttamente.
Per quanto riguarda il restyling della fermata?
RFI ha già stabilito quando intervenire?
I marciapiedi sono corti, pieni di buchi e cemento sgretolato (capita spesso che diverse persone inciampano, fortuna vuole che per ora non ci sono stati feriti).
A volte ci si trova a dover scendere lungo i sassi quando il treno è composto da più carrozze e la banchina è troppo corta.
I vetri delle sale d'aspetto sono rotti.
Non esistono sedie da nessuna parte.
Le pulizie lasciano a desiderare dappertutto.
Il sottopassaggio così come la zona d'accesso al secondo binario, sono piene di infiltrazioni
e quindi quando piove se non ci si vuole bagnare, bisogna accedervi con l'ombrello
aperto perchè praticamente "ci piove dentro".
Il tutto a discapito nostro.
Di noi pendolari.
Questo è un problema di sicurezza che a RFI dovrebbe stare a cuore.
La ringrazio ancora una volta per la sua cortese ed attenta disponibilità
 
Cordiali saluti.
Giusi Messina

 

Risposta...

Gentile signora Messina,
 
In risposta alla sua comunicazione, ci rammarichiamo per il disagio registrato.
Le possiamo confermare, in base ai dati forniti dal nostro responsabile, che l'obliteratrice presente in prossimità degli scalini nelle vicinanze del secondo binario, risulta ancora guasta e le assicuriamo che è stato richiesto un immediato intervento da parte dei nostri tecnici.
In merito alla carente informazione ricevuta la società RFI "Rete Ferroviaria Italiana", struttura responsabile della circolazione treni e delle comunicazioni (tramite annunci sonori e visivi) all'interno delle stazioni, si scusa per la carente informazione ricevuta e rende noto che il sistema automatico di diffusione annunci sonori, il giorno 13 Maggio,  risultava perfettamente funzionante.
Onde consentire di verificare quanto da Lei segnalato ed eventualmente intervenire e sanzionare le mancanze da parte del personale in servizio, è necessario che lei comunichi alla società RFI  il giorno dell'evento, l'ora ed il treno interessato.
Nel ringraziarla per averci scritto, le assicuriamo che copia della sua segnalazione è stata inviata per competenza. Siamo a disposizione per qualsiasi informazione o segnalazione, cordiali saluti.
 
 
Rapporti con la Clientela
 
VRLina
Direzione Regionale Lombardia 
 

 
 

venerdì 16 maggio 2008

Buone Nuove sulla S1 e Cattive Sulla S12 (Linee SubUrbane)

S12 ... Niet!
S1 ... Dal 15 Giugno.
 
Come al solito aspetteremo e verificheremo attentamente se le promesse saranno mantenute.
Dobbiamo però notiare che pur attualmente nessuno si è cosparso il capo di cenere per aver consegnato (beh.. non ancora consegnato) un opera in netto ritardo.
I ritardi accumulati sono di due tipi:
- rispetto alle promesse
- rispetto alle esigenze del territorio
 
Ci troviamo di fronte alle condizioni di una popolazione che è diametralmente opposta alla sindrome di MIMBY, che richiede solo l'applicazione di logica nelle infrastrutture per renderle utili ed utilizzate.
Solo nel caso in cui un mezzo pubblico è utile, comodo, frequente ed affidabile gli utenti si affuderanno ad esso alleggerendo il problema annoso del traffico.
 
Dal nostro punto di vista, prolungare anche la S12 (fino a Tavazzano o Lodi) per garantire questi "plus" è solo logica applicata!
 
Sarebbe molto bello che le amministrazioni, UNITE, facessero presente sia mediaticamente che ufficialmente la loro voce!
 
DI seguito due articoli de "il Cittadino" sull'argomento.
 
L'annuncio dell'assessore regionale Cattaneo: «Il tratto aperto da giugno» 
Il passante ferroviario a Rogoredo migliorerà il servizio dal Lodigiano 
 
 
 
 
 
Da metà giugno il Passante ferroviario di Milano arriverà fino a Rogoredo, permettendo di andare in centro, ma anche nel nordovest e in Brianza, tagliando il vetusto percorso Lambrate-Centrale. L'annuncio è stato dato ieri da Raffaele Cattaneo, assessore regionale alle infrastrutture, al termine di una riunione della cosiddetta "cabina di regia" lombarda sulle ferrovie alla quale partecipano Trenitalia, Rete ferroviaria italiana, LeNord e Ferrovienord. L'arrivo del passante nel punto più vicino al quadrante lodigiano-sudmilanese non ha introdotto però - sino a quanto noto ieri - accelerazioni e modifiche della tempistica per il vero e proprio prolungamento fino a Lodi. «La linea del Servizio ferroviario regionale denominata S1 - confermano dal Pirellone - vale a dire la linea veloce Milano-Lodi, sarà istituita ufficialmente il 15 giugno 2009».In altri termini da qui a dodici mesi gli orari resteranno gli stessi. Il potenziamento dei passaggi sulla tratta Milano-Piacenza continua ad essere collegato ai tempi dettati dal Cipe, il Comitato interministeriale di programmazione economica, e dalla Tem, la tangenziale est esterna di Milano. «Non abbiamo evidenze che la Regione e il ministero delle infrastrutture intendano spostare o accelerare detti tempi -; conferma PierLuigi Bianchi, titolare della mobilità per la provincia di Lodi - tutto è stabilito secondo l'Accordo di programma: autostrada per il 2014 e linea veloce Lodi-Milano, la S1, cinque anni prima. Il cosiddetto "passante esterno" arriverà nel giugno prossimo a Lodi centro, successivamente a Lodi polo universitario». Un ulteriore potenziamento di quella che un po' impropriamente si definisce metro leggera sarà poi il distacco di convogli aggiuntivi nel solo pezzo Rogoredo-Melegnano: anche in questo caso non ci sono modifiche in corso. Le cose però miglioreranno, da giugno, una volta arrivati alle porte della città. A partire dal 15 giugno infatti il nuovo orario estivo sposterà il capolinea delle linee S1, S2, S6 e S10 da Milano-Porta Vittoria a Rogoredo, facendo di questa stazione la ventesima fermata milanese del servizio ferroviario urbano e suburbano. La stazione di Rogoredo diventerà definitivamente la cerniera per i collegamenti tra il sud della Lombardia e il quadrante nord -ovest e Brianza. Per la prima volta i viaggiatori delle linee Pavia-Genova e Milano- Piacenza-Bologna potranno raggiungere, ad esempio, il centro di Milano o il polo universitario di Bovisa scendendo in una delle tante fermate del Passante e raggiungere le località poste sulle linee per Saronno e Seveso, servite da LeNord. Durante l'incontro è stata analizzata anche la qualità del servizio treni su base regionale, constatando un significativo miglioramento di puntualità rispetto agli inverni precedenti. E.D.
 
Fonte: Il CIttadino 13/05/2008
 
I pendolari però non si arrendono e ora spunta l'ipotesi di Tavazzano 

La Regione boccia San Zenone: non sarà capolinea della metro 

 

Tavazzano Sui trasporti non hanno nessuna intenzione di mollare, anche se la loro proposta sembra essere stata bocciata.
I pendolari di San Zenone e Tavazzano avevano chiesto alla regione Lombardia di spostare il capolinea della S12 (la "metropolitana leggera") da Melegnano a San Zenone, ma l'assessore ai trasporti del Pirellone, Raffaele Cattaneo, ha risposto via email sottolineando che a causa di alcuni problemi tecnici questa soluzione non è praticabile. La seconda proposta dei viaggiatori diventa così Tavazzano.
«Ormai da mesi chiediamo alla provincia di Lodi di riunire la consulta per mettere sul tavolo i nostri problemi - afferma Giusy Messina del Comitato pendolari -, ma siccome questo non è avvenuto ci siamo messi in contatto con l'assessore regionale.
Cattaneo ci ha spiegato che a San Zenone avremo solamente la linea S1 con un treno ogni 30 minuti, la S12 funzionerà come una linea di rinforzo nell'ora di punta del mattino e della sera».
I convogli non potranno fermarsi nella stazione del piccolo comune perché non c'è lo spazio sufficiente, il problema per il Pirellone è puramente tecnico e non politico.
«Per noi è una questione di civiltà - sottolinea Fabio Spagnuolo -, il nodo di Melegnano è praticamente intasato mentre San Zenone sarebbe l'ideale: ci sarebbe spazio anche per un altro parcheggio e il bacino di utenza è piuttosto ampio.
Si sta facendo l'esatto opposto rispetto a ciò che chiede la gente, abbiamo bisogno di servizi, si deve incentivare la gente a usare il treno ma in questo modo è impossibile».
I pendolari si rifiutano di considerare "il caso chiuso", insieme hanno deciso di continuare la loro battaglia.Gr. Bo.

Fonte: Il CIttadino 14/05/2008

 

giovedì 13 marzo 2008

La seduta del gruppo ferro della Consulta per la Mobilità e la Sicurezza Stradale, inizialmente prevista per il giorno 20 marzo 2008, dovrà essere rinviata!


Vogliamo rendere noto la mail che ci è giunta poco fa:

Con la presente sono a comunicare che la seduta del gruppo ferro della Consulta per la Mobilità e la Sicurezza Stradale, inizialmente prevista per il giorno 20 marzo 2008, dovrà essere rinviata per consentire a tutti i soggetti relatori (Regione Lombardia, RFI, Trenitalia) di essere presenti e di portare al tavolo tutte le informazioni di propria competenza circa l'introduzione del Servizio Ferroviario Regionale, che comprende l'attivazione delle linee S1 e S12, nonché le proposte di miglioramento dell'accessibilità alle stazioni ferroviarie lungo la tratta lodigiana.

Al fine di poter garantire a tutti i partecipanti la più ampia e corretta informazione è stato ritenuto necessario effettuare tale posticipazione.

A disposizione per ogni ulteriore chiarimento, invio cordiali saluti.
Lungi da noi fare polemiche, ma ogni rinvio in questo clima suona come una "non curanza" ed un mancato rispetto dei cittadini.
Ormai siamo abituati ad aspettare e la speranza, quella poca rimasta, è che questo indefinito rinvio faccia si che le richieste, le segnalazioni e i suggerimenti diventino realtà entro breve.
 
La delusione però cresce giorno per giorno...
 
 
 
 
 

mercoledì 12 marzo 2008

Lettera a "Il CIttadino"

Gentile Redazione de "Il Cittadino",
sono membro del comitato pendolari di San Zenone e leggendo la vostra notizia ("Rogoredo "libera" la nuova stazione " ) mi sono rallegrato.
Un servizio in più per i cittadini e soprattutto la tanto agoniata metropolitana leggera (o servizio sub-urbano)!

Orami però ci vedimo costretti ad esaltarci per una speranza che spesso rimane tale.
Infatti dall'articolo non c'è ancora una data di partenza del servizio e visto ciò che abbiamo alle spalle, 2007 poi 2008 adesso 2009, credere che si termini risulta quantomeno difficile.

Nell'articolo di oggi invece si legge «Il trasporto pubblico sta rischiando il collasso».

Mi chiedo..
In che condizioni siamo realmente?

Ok, per le promesse non mantenute ci saranno valide ragioni... ma chi paga le conseguenze oltre ai cittadini?
Giusto per sapere.

I ritardi infrastrutturali e di servizi del sistema trasporto si riperquote sulla vita dei cittadin in termini quali:
- economici (si, paga un servizio che si meno caro del resto d'europa.. ma non è nemmeno paragonabile)

- sociali (meno tempo dedicato a famiglia, amici e altro)

- salute (i disservizi provocano stress, il mancato utilizzo dei mezzi provoca inquinamento)

La mancanza di comunicazione, la non capacità o il disinteresse nell'informare i cittadini di chi ha in carico queste informaizoni è quantomeno deprecabile.

Si riuscirà entro brevissimo ad avere una data certa per l'entrata in servizio?
Si riuscirà a sapere se ci sarà il prolungamento della seconda linea?


Questa mail verrà anche pubblicata sul Bolog dei pendolari di San Zenone al Lambro (http://sanzenonependolari.blogspot.com/ ).

Vi ringrazio della pazienza e della disponibilità
Fabio Spagnuolo
Comitato Perndolari
San Zenone al Lmabro

 

 

lunedì 3 marzo 2008

Articolo de "Il Giorno": Appello dei pendolari «La Provincia pensi a rilanciare la stazione»

I
L «COMITATO dei pendolari»,
assieme al gruppo «VarianteNord» di Tavazzano, ha scritto una lettera aperta alla Provincia chiedendo un incontro.
Infatti ieri si sono aperti i tavoli di discussione sulla Tangenziale Est Esterna (Tem).
«L'esigenza di un incontro nasce sia dall'invito ricevuto a voce, sia dall'atteggiamento omissivo dei Comuni coinvolti nel dibattito sulla Tem», si legge nella lettera. «Un atteggiamento reticente, tanto da far nascere nei comitati il legittimo sospetto che le  mministrazioni si stiano disinteressando di un problema che riguarderà il territorio per decenni. Un problema troppo importante per affrontarlo calandosi dietro il paravento di una fantomatica soluzione tecnica raffazzonata in pochi giorni».
Parole dure contro i Comuni, che intanto tentano di sedare gli animi dei viaggiatori esasperati dai disservizi.

«I pendolari sono stanchi della situazione in cui versa la stazione», ammette Paola Rozzoni, assessore alla Viabilità del comune di San Zenone. Anche gli assessori provinciali Bianchi e Matteucci hanno incontrato i comitati, vagliando le loro proposte.

«LA FERMATA di San Zenone sarà compresa nella linea suburbana S1, con un treno ogni mezz'ora», spiega Rozzoni. «Il numero dei treni salirà da 18 a 36 al giorno. La stazione di San Zenone è esclusa dalla seconda linea, S12, che prevede un treno ogni quarto d'ora fino a Melegnano. Ma l'inserimento nella S12 del nostro scalo gioverebbe ai paesi vicini».

Emanuela Caputo
 
Fonte il Giorno SABATO 1 MARZO 2008

martedì 26 febbraio 2008

Da Il cittadino del 22 - San Zenonen I viaggiatori chiedono una tavola rotonda sulla viabilità

I pendolari restano in attesa, questa volta però non si tratta di un treno
nemmeno di un bus. I passeggeri sperano che la provincia di Lodi convochi
al più presto la consulta per affrontare i problemi di chi ogni giorno
viaggia su ferro e su gomma. E soprattutto per parlare del futuro delle
infrastrutture del Lodigiano.
I due gruppi (ferro e quattro ruote) hanno deciso di combattere uniti la
loro battaglia, insieme al Comitato pendolari di San Zenone (e a tutti gli
altri comitati interessati), c'è poi il Comitato variante nord di
Tavazzano.
Al centro dell'interesse dei cittadini ci sono le opere che
caratterizzeranno la viabilità dei prossimi anni, dalla metropolitana
leggera alla Tem, la tangenziale esterna che dovrà attraversare il
Lodigiano. «Qualche tempo fa - dicono i pendolari delle Fs - abbiamo
raccolto delle firme per chiedere un incontro con la provincia, un
appuntamento al quale potessero partecipare tutti i pendolari, non solo
quelli che prendono il treno. Speriamo di essere chiamati al più presto
attorno ad un tavolo, anche perché i tempi sono ristretti».Secondo le
informazioni dei pendolari, il 28 febbraio è stata infatti fissata una
prima "scadenza": «Si deciderà chi farà parte del tavolo - aggiungono i
pendolari di San Zenone -, se riuscissimo a vederci prima potremmo
discutere dei problemi, dalla ristrutturazione della linea ferroviaria
alle varianti di Sordio e Tavazzano».
I viaggiatori di San Zenone si erano fatti poi un'idea sullo sviluppo
della linea suburbana affinchè il capolinea non fosse Melegnano.Nessuna
convocazione è giunta al Comitato variante nord, che aveva sottoscritto la
richiesta dei pendolari di San zenone.
Uno dei suoi rappresentanti, Gianfranco Roncari, aveva sottolineato la
settimana scorsa la necessità per i cittadini di avere informazioni più
precise circa lo studio tecnico richiesto dalla provincia sulla questione
della Tem. «Ci piacerebbe che lo scambio di informazioni con comuni e
provincia sia costante - aggiunge Roncari -, la nostra opinione è
risaputa: la variante alla via Emilia non dovrà passare in mezzo alla
case».
Il Comitato, in attesa di notizie più dettagliate, avrebbe anche avanzato
un'ipotesi: sostituire le due tangenziali di Tavazzano e Sordio - ovvero
le opere previste con la Tem - con una sola strada, un progetto che forse
potrebbe avere un impatto più ottimale sul traffico.
Greta Boni

giovedì 31 gennaio 2008

Riunione fissata per il 13 Febbraio

Ci giungono notizie sulla riunione citata in precedenza.
Speriamo che le nostre domande e richieste siano parte integrante della
discussione.

Ricordiamo che con mezzi di trasporto che consentano di lasciare a casa
l'auto si va verso la risoluzione di problemi annosi della zona quali:
- traffico
- inquinamento
- economia familiare

Esortiamo i partecipanti a ascoltare la voce degli utenti.

Buon lavoro.

martedì 22 gennaio 2008

L’Sos dei pendolari: «Decidete in fretta»

Il comitato chiede il prolungamento della tratta ferroviaria fino a San Zenone
 
di LAURA DE BENEDETTI — SAN ZENONE AL LAMBRO — L' APPELLO È FINORA rimasto inascoltato. Ma il tempo stringe. Così il Comitato Pendolari di San Zenone, comune che fa parte della Provincia di Milano ma verso la cui stazione ogni mattina si dirigono molti pendolari residenti nel nord Lodigiano diretti nella metropoli, torna all'attacco. E chiede che la conferenza programmatica annunciata dall'assessore provinciale di Lodi Gigi Bianchi, venga effettivamente convocata con urgenza. «La scadenza per gli Studi di Prefattibilità dell'Accordo di Programma della Tem, la futura nuova Tangenziale Est di Milano, a cui è legato anche il progetto di riconversione degli attuali binari ferroviaria in linee suburbane - spiega Massimo Baldi, portavoce del Comitato -, è il prossimo 14 marzo. Manca meno di un mese. Oltre quella data sarà difficile far valere le proprie ragioni o presentare delle proposte. Per cui chiediamo alla Provincia di Lodi, a quella di Milano e ai Comuni interessati del nord Lodigiano e del sud Milano, di promuovere la convocazione di un tavolo di confronto il prima possibile, per dare poi tempo ai tecnici di sviluppare proposte organiche». In particolare il Comitato Pendolari preme affinché si valuti la possibilità di fermare la futura linea suburbana (così viene definita la metropolitana con raggio entro 30 km da Milano, ndr) S12 a S.Zenone anziché, come previsto oggi dai progetti, a Melegnano. «Basterebbe aggiungere poco più di 3 chilometri - spiega Baldi - per evitare ai pendolari di dover attraversare il nodo di Melegnano e cercare un improbabile parcheggio in quell'area. Mentre a San Zenone c'è tutto lo spazio disponibile e, soprattutto, l'accesso per chi arriva in auto dai paesi limitrofi, è senza problemi». LA LINEA S12 , con capolinea a Melegnano, risulterebbe per di più l'unica tratta suburbana in arrivo da Milano oltre alla S1, che avrà invece come capolinea Lodi. Entrambe, salvo ulteriori rinvii, dovrebbero vedere la luce entro il giugno '09. Bianchi aveva appunto assicurato il mese scorso, l'«appoggio totale per una verifica» anche se aveva spiegato che il piano regionale, nell'individuare i capolinea, tiene conto di molti fattori, tra cui l'intermodalità, gli snodi, il numero dei pendolari. Aveva poi aggiunto che i sindaci del nord Lodigiano e del sud Milano avevano chiesto un incontro alle due Province sul tema della riqualificazione della stazione di S.Zenone: quella riunione, di cui oggi si torna a chiedere la convocazione, sarebbe stata la sede idonea anche per discutere questa proposta. Tutto ciò in vista della Consulta regionale della Mobilità, che dovrebbe aver luogo proprio a Lodi a febbraio.
 

Articolo de "Il Cittadino": Le speranze dei pendolari si sono dissolte nella nebbia:

 
 
SAN ZENONE
Le speranze dei pendolari si sono dissolte nella nebbia:
il 2008 è già iniziato ma i treni sono sempre in ritardo, la stazione è sempre più fatiscente e i progetti sulla viabilità del futuro non promettono bene.
La prima pagina del loro sito, all'indirizzo http://sanzenonependolari.blogspot.com, non potrebbe essere più chiara:
«Spesso passa, a volte è segnalato e a volte no (naturalmente il treno, ndr), a che ora si ferma non si sa, la sera a volte ci permette di tornare a casa, ogni tanto si può anche essere puntuali ai nostri impegni del dopo lavoro».
A far infuriare i viaggiatori, però, non è solo la questione dei ritardi: le Ferrovie avevano promesso un intervento per riqualificare la stazione del paese, un'opera attesa per il mese di gennaio che però non ha ancora visto la luce. Ormai da diverso tempo, la struttura si trova in condizioni piuttosto fatiscenti, come avevano documentato  otografie e articoli del Cittadino.
Una stazione fantasma, assediata da muri imbrattati e sporcizia, dove la biglietteria automatica non esiste più e i vandali hanno fatto la loro parte.
«Aspettiamo che si faccia davvero qualcosa», dicono agguerriti i pendolari.
Negli ultimi giorni, i convogli del mattino e della sera hanno causato alcuni guai ai passeggeri, che difficilmente sono arrivati a destinazione in orario.
Una situazione sempre più difficile da sopportare. Come se non bastasse, il Comitato pendolari di San Zenone, rappresentato fra gli altri da Giusy Messina e Fabio Spagnuolo, è preoccupato per ciò che accadrà con l'arrivo delle nuove linee. La "S12" per il servizio ferroviario suburbano avrà come suo capolinea la stazione di  elegnano, ma i viaggiatori vorrebbero che l'ultima tappa del tragitto fosse proprio San Zenone. «Nessuno di noi va mai a Melegnano, perché c'è troppo traffico, è  mpossibile sottolineano i pendolari . Se il capolinea fosse invece San Zenone, il bacino di utenza diventerebbe quello di tutti i paesi circostanti. Oppure si potrebbe utilizzare il binario morto di Tavazzano e farlo diventare il nuovo capolinea».

Greta Boni

sabato 19 gennaio 2008

Ci risiamo

Si ricomincia ! (o meglio, hanno ricominciato a rompere !!!)

Dopo una prima sett. 2008 OK (vedi ferie in corso), il treno è tornato ad essere una chimera :

“spesso passa,
a volte è segnalato e a volte no,
a ke ora si ferma non si sa,
la sera a volte ci permette di tornare a casa,
ogni tanto si può anche essere puntuali ai nostri impegni del dopo lavoro …”

Riuscite a ricordare 3 o 4 treni “terribili” del 2008 ? mattina o sera, quanto ritardo hanno fatto ?

Ciao!