giovedì 5 novembre 2009

S1 - Il silenzio è da considerare ....

In questo periodo di silenzio e di posizioni prone nei confronti di decisioni abbiamo alcune considerazioni:

- non vi è stata l'indignazione necessaria per una "promessa" non mantenuta. Se le dichiarazioni non si tramutano in fatti, chi ha compiti istituzionali deve assumersi la responsabilità della mancanza.
- Le varie testate giornalistiche del territorio e non, purtroppo, non sono ancora riuscite a chiedere a chi di dovere il perchè di questa decisione, nonché chi e cosa si assume la responsabilità "vera" della mancata attuazione come previsto sella Linea S1.
- La spiegazione del perchè si è creata la nuova società mista Trenitalia - Lenord. Se è a vantaggio dei cittadini o solo un CDA in più!
- in Primavera ci saranno le elezioni Regionali e indubbiamente la questione, strana ed illogica, deve essere portata alla luce il più possibile.


Dal nostro punto di vista abbiamo consegnato, più di una settimana fa', la raccolta firme proposta dall'avv. Musicco, del quale abbiamo notato l'impegno e una abnegazione fuori dal comune, dando mandato al comune di San Zenone di indire, il prima possibile, una riunione aperta nella quale discutere con i comuni interessati (che fanno polo alla stazione di san Zenone e/o della tratta), le province e la regione sul merito.
Ad oggi siamo in attesa della data ma non per questo lasciamo passare in cavalleria il fatto che l'evidente presa in giro dei cittadini non è stata opportunamente discussa e/o "ripresa" dagli organi di governo locali.
Sicuramente le responsabilità del Sig. Cattaneo sono evidenti, proprio per questo ci piacerebbe discuterne personalmente ascoltando le motivazioni addotte per le decisioni su una questione che ci riguardano direttamente.

Ognuno del comitato ha cercato di chiamare chiunque avesse un minimo di voce in capitolo, oppure anche il solo interesse, sulla questione ottenendo una risposta tipica dell'Italietta del quale si chiede a gran voce il cambiamento: "Che scandalo... fatemi sapere.. tenetemi aggiornato".
Non abbiamo sentito nessuno esporsi!!!!!

Sicuramente la provincia di Lodi ha tutto l'interesse a "tacere" sulla questione in quanto il sistema "lodigiano" (a parte la dimenticata Tavazzano) avrà un netto miglioramento del servizio (regio express), ma crediamo che sia quantomeno un atteggiamento troppo egoista per essere di un'istituzione.
La giunta della provincia di Milano tace.
La Regione Lombardia sembra un fortino inespugnabile che non fa trapelare il benché minimo cenno di "vita".

Se le istituzioni non spiegano le loro decisioni, non mantengono le promesse, non chiedendo scusa nonché perseguono interessi diversi da quelli dei cittadini, si comportano come organi di interesse "privato" anche se ovviamente non capiamo quale privato ne trae il vantaggio.
(c'è margine di lavoro per i giornalisti d'inchiesta)

Domandare ai "potenti" il perchè ed il per-come si è arrivati ad un punto tale da glissare sugli interessi dei cittadini è ampiamente compito di giornalisti e nel caso di magistrati.

Lo sconcerto che abbiamo sul silenzio delle istituzioni (tutte! basta fare una ricerca semplice su internet) ci fa pensare...

Ognuno trae le proprie considerazioni personali.. ma il punto fermo è che queste stesse non sono all'altezza di governare i trasporti della regione motore d'Italia.

Attenzione però! Sono proprio questi stessi uomini che chiedono la riconferma per le elezioni primaverili, chiedendo addirittura di gestire la questione dell'Expo 2015 (con i fondi connessi)!

Attendiamo fiduciosi che l'impegno del comune di San Zenone, nella persona del Vice Sindaco Merli e del Sindaco Fedeli, diventi quanto prima realtà.
Ovviamente, notiamo che la latenza è sintomatica di disinteresse (speriamo non dello stesso comune).

Verrà il giorno in cui cittadini che abitano a 15 Km da una metropoli avranno i mezzi adeguati ad un paese del G8 e della comunità europea? (a meno che non si stia lavorando per uscire da entrambi... ovviamente)

Rimaniamo schioccati, perplessi, critici ma propositivi.
Comitato Pendolari San Zenone

ps: alleghiamo anche il comunicato stampa del comitto pendolari lombardi

Coordinamento delle Associazioni dei Consumatori e dei Comitati dei pendolari ferroviari della Lombardia
COMUNICATO STAMPA

A Trenitalia piace "vincere facile", e la Regione è d’accordo

Nonostante le mirabolanti promesse di inizio agosto fatte dall’assessore Cattaneo, a seguito del raggiunto accordo della Regione Lombardia con i vertici delle F.S., i pendolari continuano a subire pesanti disservizi. Vi sono linee in cui ormai sono normali ritardi di oltre 30’, le soppressioni si ripetono con frequenza impressionante, quasi sempre senza servizi sostitutivi e spesso senza alcun annuncio. Carrozze chiuse, fredde o buie e composizioni tagliate costituiscono la quotidianità.
Anche l’incolumità fisica dei viaggiatori è messa a rischio da guasti e malfunzionamenti, come alcuni recenti episodi hanno evidenziato, mentre non si fa nulla per igienizzare le carrozze, aumentando il pericolo di infezioni mentre l’influenza "H1N1" dilaga in Lombardia.
Eppure, soprattutto in questo periodo di crisi economica, per molti lavoratori la possibilità di mantenere il posto di lavoro dipende proprio dall’affidabilità del trasporto ferroviario.
Nonostante lo sbandierato accordo del 7 agosto sul Contratto di Servizio, nessuno ha saputo spiegare ai pendolari perché i bonus maturati, sospesi unilateralmente da Trenitalia da un anno e mezzo, continuino a non essere erogati.
Tutti sanno quanto il Contratto di Servizio sia fondamentale per stabilire delle regole in merito alle modalità di realizzazione dei servizi ferroviari, con le relative sanzioni in caso di inadempienza, e quanto gli standard qualitativi in esso definiti si riferiscano ad aspetti del servizio non certo opzionali, come la puntualità, le soppressioni, il riscaldamento, le informazioni ecc.
Ebbene, al di là delle promesse sussiste un dato di fatto, e cioè che il famoso "accordo di agosto" tra Trenitalia e Regione Lombardia prevede che l’ammontare massimo delle penali corrisponderà al 2% del contratto di servizio, ovvero il medesimo che vigeva nell’ormai lontano 2004. Visto che nel 2007 l’ammontare massimo delle penali era invece pari al 4%, ciò significa che Trenitalia, per i disservizi, rischia oggi molto meno rispetto a 2 anni fa.
Anche gli standard di puntualità previsti per i prossimi mesi sono i medesimi di 5 anni fa, e peggiorativi rispetto al 2007 di almeno due punti percentuali.
Da queste considerazioni consegue inevitabilmente che ogni speranza di miglioramento è affidata semplicemente alla "buona volontà" di quel Gestore ferroviario a proposito del quale lo stesso assessore regionale Cattaneo ha affermato che "mette in discussione la dignità delle persone prima ancora che la qualità del servizio".
Ma non finisce qui. L’adozione di standard di riferimento iniziali così bassi, che dovrebbero essere stati acquisiti con gli ultimi contratti, rientra in realtà in una manovra per ottenere indici di miglioramento qualitativi che si potranno facilmente tradurre, grazie ai meccanismi automatici di adeguamento decisi dalla Giunta regionale, in incrementi tariffari non corrispondenti a effettivi miglioramenti del servizio.
Dietro a tutto questo si può nascondere anche una manovra per sterilizzare il confronto con i rappresentanti degli utenti "sull’adeguatezza dei parametri qualitativi e quantitativi sul servizio".
Infine, ma non per ultimo, non è certo confondendo i ruoli con la nuova società unica regionale TLN, in cui la Regione diverrà controllore e controllato, che sarà sufficiente per realizzare dei servizi ferroviari adeguati alle esigenze dei cittadini lombardi. Ma su questo argomento ritorneremo prossimamente.

Milano, 30 ottobre 2009
Coordinamento delle Associazioni dei Consumatori e dei Comitati dei pendolari ferroviari della Lombardia

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